domenica 20 settembre 2009

senso della vita

Ho letto più volte l'articolo di Umberto Galimberti su"figli del caso".Credo di aver capito che la propria collocazione nella società sia determinata da una serie di circostanze,anzi di coincidenze che ci consentono di attribuire un significato alla vita.Il significato è in definitiva il senso che si attribuisce al percorso della vita sino alla vecchiaia.Scrive Galimberti :"nati per caso,vissuti per una serie di coincidenze che hanno tracciato il percorso della nostra vita" e,riportando un pensiero di Schopenhauer,"nasciamo per continuare la specie" che deve essere sempre rinnovata vita/morte.In questi contenuti mi pare di poter intravedere un pò di Buddhismo,filosofia che non accenna alla presenza di un Io.Ni chiedo se vi è anche un problema di identità.Sono riflessioni azzardate?

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